marzia de franceschi

la prima volta non fu quando ci spogliammo ma qualche giorno prima, mentre parlavi sotto un albero,
sentivo zone lontane del mio corpo che tornavano a casa
     Franco Arminio 

Noi donne siamo sempre state, nel corso della storia, prigioniere, impoverite, colpevolizzate, indebolite da una fitta trama di pregiudizi, concetti morali, ruoli, comportamenti,  limiti, leggi ed usanze, strumenti di possesso, nei quali siamo state rinchiuse senza accorgercene.

 Spesso ci autocensuriamo perché siamo le prime a giudicarci e giudicare. 

L’energia sessuale è potente e proprio questa sua potenza può fare paura al punto da sentire il bisogno di reprimerla: perché liberandola non sappiamo come si manifesterebbe, in quale forma, con quali effetti. 

La nostra energia fortemente repressa si accumula nella zona pelvica, i nostri organi sessuali ne soffrono. Quest’ energia che non ha la possibilità di espandersi e di salire ai chakra superiori congestiona e noi soffriamo di disturbi della sfera femminile ma anche di tensioni emotive che si manifestano sotto forma di tristezza, depressione, disorientamento, rabbia. 

Questo è quello che spesso emerge dal lavoro con i gruppi di donne. 

L’energia sessuale è energia creativa, energia vitale.
 Il piacere sessuale per noi donne non è solo piacere fisico, ma è fonte di nutrimento per la nostra creatività, l' autostima, la fiducia.
Ci permette di accedere allo spazio del cuore dove le barriere si sciolgono, gli schemi si destrutturano, i pregiudizi cadono.
L'energia sessuale può essere via di conoscenza e trascendenza.
Ritrovare la connessione con la propria energia sessuale ci aiuta a sentirci centrate e a risvegliare il sano femminile: ed è attraverso questo che potremo riconoscere e attirare il sano maschile.

Sessualità e patriarcato


Prima dell’avvento del patriarcato la sessualità aveva un significato diverso all’interno della società: si venerava il culto della Dea Madre, gli uomini erano in stretto contatto con i ritmi delle stagioni e della natura, il tempo veniva misurato basandosi sui cicli lunari ma ancor di più, sul ciclo mestruale delle donne: attorno ad esso venivano costruiti molti rituali. Maschile e femminile erano integrati, la sessualità era vissuta come via di comunicazione con il divino; il corpo della donna, il suo utero, esprimevano la potenza della creatività; la vagina era l’entrata al tempio sacro. Attraverso l’unione con una donna l’uomo poteva connettersi con i livelli più profondi, divini. Non c’era pregiudizio, tabù, senso di sporco o proibito. 




Il patriarcato ha voluto sottomettere la donna per la paura del potere che questa, la sua vagina, il suo utero, erano in grado di esprimere. E noi oggi facciamo i conti con  secoli di sottomissione: esempio lampante è rappresentato dalla medicalizzazione del parto, i cui rituali spesso aggressivi hanno l’obiettivo di estromettere la donna dall’espressione della sua potenzialità. I tentativi di ribellione, i movimenti femministi, hanno avuto e hanno il compito di frenare i soprusi, ma per trovare l’equilibrio dobbiamo risvegliare non solo il femminile, ma anche il buon e sano maschile, non quello che sottomette, ma quello che protegge, che nutre, che attiva. 

Uomini e donne devono finire di farsi la guerra, maschile e femminile devono tornare a camminare insieme, l’uno a fianco dell’altra. 

alcune testimonianze nei gruppi

sento un nuovo fermento in me, si muovono energie 
 
ho ricontattato la mia ragazzina interiore e la  mia giovane donna che rispondendo ad un richiamo ancestrale hanno avuto il coraggio di trasgredire agli schemi imposti dalle consuetudini sociali, dal credo religioso, dalla famiglia 


sento continue vibrazioni girare dentro di me

sento il bisogno di tenere alimentato il sacro fuoco della mia sensualità
 

contattare la mia energia sessuale mi ha fatto comprendere quanto la stessi reprimendo perché inserita in un circolo vizioso famigliare opprimente. Il mio umore ne risente, non provo più entusiasmo per ciò che faccio
Il ritorno del ciclo mestruale mi ha “risvegliato e richiamato“ alla mia energia 


 
il permetterci di sentire piacere genuino, puro e sacro, è un atto che sublima le nostre vite!

il movimento liberatorio, gli sguardi, il tocco fuggente senza vergogna, hanno aperto in me una forza interiore, una sicurezza che per il timore imposto dalla società, cultura, religione e retaggio famigliare, mi schiacciavano
Nella relazione mi sento più aperta, libera, disinibita


il mio cuore e la mia yoni sono ancora ben chiusi, temprati da decenni di no, no, no, non va bene, ma ora sento la passione, la fiducia, il desiderio di essere in profonda connessione con la mia natura

educarci alla sessualità

Il nostro è un paese dove la sessualità rappresenta ancora oggi un enorme tabù: all’interno della famiglia risulta difficile parlarne e  l’educazione sessuale nelle scuole non è obbligatoria. 

I ragazzi si approcciano ai primi rapporti basandosi su quanto viene loro raccontato da amici poco più esperti, o attingendo dalla cultura pornografica, ignorando nella gran parte dei casi i rischi connessi al sesso non protetto. Gli studi dimostrano che un’educazione sessuale insufficiente porta a un aumento del tasso di gravidanze in età adolescenziale e a una maggiore diffusione di malattie sessualmente trasmesse. Ma andando oltre i potenziali rischi fisici dovuti all’assenza di informazione, viene negato uno spazio protetto e privo di giudizio in cui  poter chiedere, confrontarsi, chiarire dubbi, esprimersi,  ricevere rassicurazioni in un  momento della crescita in cui l’oceano delle emozioni ha bisogno di contenimento per potersi orientare e relazionare.

Non vogliamo parlare con i nostri ragazzi per timore di incitarli ad esperienze precoci, ottenendo così l’esatto contrario: gli adulti spesso sostengono che “non serve”, che “se hanno bisogno chiedono”, che “è troppo presto”, che “ormai è troppo tardi”,…
Oggi molti ragazzini di 10 anni sanno già molto, troppo, e in modo confuso, sono sottoposti continuamente a stimoli di tipo sessuale (i giochi elettronici, la tv, le serie televisive …),a volte hanno già avuto contatto con filmati o immagini di tipo  pornografico e quindi  hanno bisogno di essere rassicurati. 

La nostra società ha un rapporto malato con la sessualità: da una parte viene negata, sminuita, oscurata, dall’altra volgarizzata, genitalizzata, ridotta a semplice merce di scambio dove la parte fisica è completamente slegata da cuore e mente. 

I ragazzi hanno voglia e bisogno di parlare, siamo spesso noi adulti che non vogliamo perché abbiamo paura: siamo cresciuti nel concetto che soffrire fa parte della vita mentre il piacere è qualcosa di peccaminoso. 

C’è bisogno di educazione sessuale nelle scuole, ma prima di tutto c’è bisogno di educazione sessuale per noi adulti: educazione al contatto, alle emozioni, alle relazioni, all’ascolto di sè e dell’altro.


Da anni conduco progetti di educazione affettiva e sessuale nelle scuole o in gruppi organizzati in ambiente extrascolastico.
I contenuti dei progetti proposti sono adeguati all'età dei ragazzi e tengono presente delle esigenze che loro esprimono.
L'intento del progetto è si quello di condividere informazioni ma anche quello di creare uno spazio protetto in cui il ragazzi non si sentono giudicati ma possono esprimere dubbi, curiosità, paure; uno spazio in cui sviluppare un vocabolario sessuale ed emozionale che porti ricchezza e insegni l'ascolto e il rispetto di sè e dell'altro/a.

Gli adulti sono molto più difficili da raggiungere nell'educazione sessuale. 
Ma i gruppi di adulti che ho condotto mi hanno confermato quanto ci sia bisogno di imparare a parlarne tra di noi per diventare capaci di parlare poi con i nostri figli.
Le vittime del patriarcato non sono solo le donne, ma anche gli uomini spesso schiacciati dallo stereotipo del maschio prestante, vincente, attivo, che non può mostrare la parte più sensibile.
Imparare a dialogare non tanto attraverso la parte razionale ma esprimendo il sentire può essere una via per avvicinare ed integrare maschile e femminile.

Ti è mai successo di incontrare uno sguardo, di lasciarlo tuffarsi dentro di te, e scendere al cuore, alla pancia, e ancora più giù facendoti sentire un brivido dentro?
 Ti è mai successo di permettere alla tue mani di danzare con altre mani come se stessero facendo l’amore?
 Ti è mai successo di abbandonarti ad una abbraccio a tal punto da perdere i confini del tuo corpo?
 Ti è mai successo di osservare delle labbra e sentirne il sapore sulle tue?
 Ti è mai successo di osservare un tramonto, un cielo stellato, un volo di uccelli, e sentire che stai facendo l’amore con l’Universo?
 Siamo costantemente immersi nella possibilità di nutrire il nostro mondo interiore attraverso i sensi, di sentire il piacere che scorre nel corpo, che nutre il nostro stato emotivo, la nostra vitalità, le nostre relazioni.
 Se solo ci permettiamo di sentire …
 

alcune letture

"I monologhi della vagina" Eve Ensler

"Storia di V" Catherine Blackledge

"Come as you are" Emily Nagoski

"Tantra" Elmar e Michaela Zadra

"Vagina, una storia culturale" Naomi Wolf

"Fare l'amore con la vita" Ornella Marini